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Lavorazione pietre di Sardegna

  • Piano sega

    ottenuto per semplice taglio (con lama, disco o filo) non può essere considerato, per rigor di termini, una finitura vera e propria. Ma essendo lo stato finale della superficie, viene considerato alla stregua delle finiture sensu stricto. Lascia inalterati il disegno e il colore.
  • Bocciardatura

    Viene eseguita per urto con il tipico martello a punte piramidali, azionato manualmente o in forma meccanizzata. Può essere graduata nelle tre varianti fine, media e grossa, cui corrispondono gradi di rugosità e antisdrucciolevolezza progressivamente superiori. Schiarisce sensibilmente la colorazione complessiva.
  • Lucidatura

    Viene realizzata spianando progressivamente la superficie con teste abrasive a grana decrescente, fino all'ottenimento di una superficie liscia, rendendola riflettente.
  • Levigatura

    Finitura per “rasamento” ottenuta per levigature successive con abrasivi a grana decrescente, fino all’ottenimento della superficie levigata, liscia ma non speculare
  • Granigliatura

    Finitura “per urto”. Ottenuta dall’impatto di graniglia metallica. Questa sollecita moderatamente il materiale, conferendogli il giusto grado di ruvidità, rendendolo antiscivolo.
  • Spazzolatura

    Ottenuta tramite l’azione meccanica di mezzi abrasivi flessibili, conferendo al materiale una superficie ondulata, lasciandogli un aspetto quasi naturale.
  • Fiammatura

    Finitura tipica del granito eseguita investendo la superficie con un violento getto termico ad alta temperatura 2000/2500 °C, seguiti da un immediato lavaggio con acqua, rendendo così la superficie rugosa e non sdrucciolevole.

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